Riflessione: Libera-Mente

Durante lo svolgersi della normale vita quotidiana di veglia i nostri sensi sono
costantemente bombardati da stimolazioni di ogni tipo, suoni, colori, odori
provenienti dagli oggetti e dalle persone del mondo ci sbattono addosso senza via di
scampo, è una cosa che non possiamo evitare.
Questo insieme di stimolazioni crea in noi delle reazioni, che con il tempo passano in
ombra, diventano abitudini che fanno parte del nostro paesaggio quotidiano.
Potremmo dire che sommate esse sono come uno stampo che modella la nostra
persona in tutti i suoi aspetti.
Anche il nostro pensiero è modellato da queste stimolazioni, si può dire che esso è
proprio il riflesso, nella maggior parte delle persone, di queste impressioni. Sempre
attivo, 24h al giorno, tutto l’anno esso riflette da solo interiormente, oppure
parlando con altre persone, le impressioni ricevute tramite i sensi, le elabora, le
modifica e se ne fa un’idea, ne crea un disegno, una mappa che usa come interprete
della realtà, come un velo che copre il suo corpo e lo protegge dalla costante
radiazione esterna. La mente crostifica tramite il cervello, indurisce, stabilizza, la
fluidità del mondo. Possiamo dire che ad un certo punto della vita non percepiamo
più la realtà come essa è veramente ma percepiamo il dipinto che ne abbiamo fatto.
E tutte le nostre forze mentali sono usate per mantenere e affermare questo
dipinto, ne fanno un’identità, una struttura, qualcosa in cui noi ci riconosciamo.
Ora, posta questa iperattività, questa chiacchera interiore che dipinge il nostro
mondo, dobbiamo considerare anche qualcuno che ascolta questa chiacchera, un
foglio bianco che viene dipinto. Senza di esso non sarebbe possibile nulla, è
inseparabile dal pittore, come le stimolazioni esterne sono inseparabili dai sensi.
Possiamo anche dire che questo foglio è infinitamente grande e spazioso dato che
deve sostenere/contenere questa attività di proiezione costante, viva anche di notte
quando sogniamo, per tutta la vita ed oltre.
Questo silenzio spazioso è sempre disponibile, immutabile, costante, inalterato, non
soggetto a nascita né a morte, incorruttibile, perenne, ed in quanto tale permette il
cambiamento, la diversità, la molteplicità. Esso contiene tutti i dipinti di tutta la
storia della vita e ne è contemporaneamente separato, sciolto, indipendente.
Questo spazio internamente è sempre inquinato da i più svariati tipi di pensieri e
fantasie con i quali siamo identificati dimenticandoci di essere pittori/pensatori e non
dipinto/pensato. La maggior parte di questo dialogo interno serve a mantenere la struttura convenzionale del mondo. Riconoscendo il silenzio di sottofondo e
riconoscendoci come possibili artefici attivi della interpretazione della vita, è
possibile far affiorare un’esperienza della vita del tutto nuova, ricca e completa, in
quanto ogni funzione è usata nel modo corretto, non confusa con altre,
permettendo così lo sblocco di capacità ingabbiate dai vari riflessi che hanno preso
potere nel tempo tramite la ripetizione della nostra filastrocca mentale.
Scoprire di essere in una gabbia e di essere anche i carceri, e i costruttori
della gabbia non è una bella scoperta, ma ci dà la possibilità e la responsabilità di
fare qualcosa per liberarci e dare la possibilità alla vita di esperire liberamente sé
stessa.

-Nikòlaos 

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