La musica di un non vedente

Stridente il violino che passa feroce,
tagliando le vene di coloro
che si stabilizzano in radici non malleabili,
più salde delle rocce più brutte. Tagliente.
Tagliente come il violino
che svela la sabbia e sradica le maschere,
svelando la rabbia e la paura
di radici familiari mal fondate.
Come un fantasma che vaga perpetuo e inquieto, strisciando,
mormorando e urlando
perché soffre e non vede più la luce,
ma solo le ombre di un passato che ritorna, privo di un futuro.
Un lamento che sveglia alcuni vivi, creando angoscia,
ma domande che di conseguenza
diventeranno bellezza e gioie,

come la terra, come il Cielo e la Notte.

- Mihrem 



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