Nautilus

Nàutilo s. m. [lat. scient. Nautilus, nome di genere, dal gr. ναυτίλος, propr. «navigante», der. di ναύτης «marinaio»]. – Mollusco cefalopode del genere Nautilus, unica specie vivente (Nautilus pompilius) della sottoclasse nautiloidei, che ebbe grande diffusione nel periodo cambriano; lo si trova negli oceani Indiano e Pacifico ed è caratterizzato da una conchiglia esterna di struttura primitiva, che presenta molte concamerazioni di varia grandezza, separate da setti trasversali, ripiene di gas e collegate tra loro da un sifone che consente all’animale di mantenersi alla profondità desiderata; solo l’ultima camera è abitata dall’animale. È frequente nell’uso, anche per indicare il singolo mollusco, la forma lat. nautilus.

I nautili presentano due paia di branchie e fino a 47 paia di appendici, chiamate tentacoli, ciascuna delle quali ha una guaina dalla quale viene estrusa o ritirata. Le appendici sono disposte intorno alla bocca e sono prive di ventose, ma hanno delle fessure attraverso le quali vengono secrete delle sostanze appiccicose che servono per catturare la preda o per aderire al partner durante l’accoppiamento. All’interno della bocca ci sono una paio di fauci molto grosse che ricordano il becco di un pappagallo: questa è l’unica arma offensiva posseduta dal nautilus.

Il nautilus presenta sui tentacoli dei recettori in grado di percepire sostanze chimiche disciolte nell’acqua. Questa capacità è fondamentale per l’animale perché gli permette di orientarsi nell’ambiente in assenza di luce verso una potenziale fonte di cibo, rappresentata principalmente da carcasse di animali (strategia di alimentazione chiamata saprofagia). La saprofagia è uno degli aspetti fondamentali che permette al nautilus di sopravvivere in ambienti profondi dove il cibo vivo scarseggia.

Gli occhi sono grossi e semplici, uno per ogni lato della testa, ma la vista non è acuta come quella degli altri molluschi cefalopodi a causa dell’assenza della lente. Altra differenza tra i molluschi cefalopodi ed il nautilus è che questo non ha il sacco dell’inchiostro e non può cambiare colore a seconda dell’ambiente in cui si trova.

Il nautilus presenta una conchiglia esterna che ha colorazione diversa a seconda della specie. Solitamente assume gradazioni di colore comprese tra il rosso/giallo e il marrone. La conchiglia del nautilus è una struttura molto particolare ed ha contribuito alla sopravvivenza dell’animale per milioni di anni e a cinque estinzioni di massa. Secondo alcuni ritrovamenti fossili, organismi simili al nautilus esistono da più di 500 milioni di anni.

Osservandolo dall’esterno, il nautilus potrebbe sembrare tozzo e con scarse capacità di nuoto ma in realtà non è così. Come tutti i molluschi cefalopodi anche il nautilus è dotato di un sifone che gli permette di muoversi a propulsione semplicemente attraverso l’espulsione di acqua.

La conchiglia è molto dura perché deve sopportare grandi pressioni. Contrariamente alla sua apparenza, la conchiglia non è formata da un unico pezzo ma è divisa in diverse camere e l’animale occupa soltanto l’ultima di queste. Alla nascita, la conchiglia del nautilus è formata da solo quattro cavità. Man mano che cresce, l’animale deve passare in una camera più grande e lo spazio dietro di lui si chiude con un setto. In questo modo si viene a formare una nuova camera. La conchiglia cresce seguendo la forma di una spirale e può essere formata in media da trenta camere.

Fonti:

- Mihrem


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