Notre dame de l'epine, Templari e il mistero della Spina
Iniziata intorno al 1405-1406, la costruzione durò fino al 1527. Elevata a basilica dal 1914, Notre-Dame-de-l'Épine prende il nome dalla devozione ad una statua della Vergine che regge il Bambino Gesù. Secondo una leggenda del XVII secolo che da allora si è evoluta, la statua fu trovata dai pastori nel Medioevo in un rovo ardente. La basilica ha le dimensioni di una cattedrale ed è nella tradizione architettonica gotica. La facciata ha tre portali ed è coronata da due guglie. La guglia destra è alta 55 metri. La guglia sinistra venne livellata nel 1798 per consentire l'installazione di un telegrafo di Claude Chappe. Venne ricostruita nel 1868.
La basilica divenne monumento storico nel 1840[2]. Nel 1998 è stata iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale dall'UNESCO con il titolo di "strade per San Giacomo di Compostela in Francia". Notre-Dame de l'Épine ha ispirato scrittori come Victor Hugo[3], Alexandre Dumas[3], Joris-Karl Huysmans, Paul Claudel e Paul Fort.
Dalla vasta letteratura riguardante i Templari si apprende che le iniziazioni dei nuovi adepti avvenivano in luoghi-spina, in ambienti collegati da cunicoli con le commende.
“Salvo rare eccezioni, dovute alla scomparsa successiva del nome – scrive in proposito Louis Charpentier – tutte le commende, o per lo meno tutti i gruppi di commende abbinate avevano nei dintorni una località spina”.1 Abbiamo, infatti e come esempio: Épinay, Pinay, L’Épinay, Épinac.
Il fatto che alle commende templari fossero abbinati luoghi-spina induce ovviamente a pensare ad un significato particolare della spina.
Una primo approccio ci induce a considerare il rapporto spina-Vergine.
Per un gioco di parole (la lingua verde è fatta di omofonie, analogie, enigmi) che vale sia per il francese, sia per l’italiano, spina e spiga sono molto simili: épine ed épi. En épi è la pannocchia e spica è la stella più luminosa della costellazione della Vergine, che è rappresentata come una signora con una spiga in mano.
I Templari, come è noto, hanno la loro origine nella nobiltà francofona della Champagne e, pertanto, è ragionevole pensare ad un loro uso del gioco di parole tra épine ed épi.
Perché la Vergine?
Il periodo nel quale i Templari nascono e sviluppano la loro presenza e il loro ordine è contrassegnato dal recupero dell’eterno femminino, sia nella versione dell’amor cortese dei trovatori provenzali, sia nella versione del rinnovato culto della Vergine madre di Dio, dopo molti secoli obnubilanti del femminile. Bernardo di Chiaravalle, che ai Templari ha dato la Regola e che è in gran parte all’origine della loro nascita, compone il Salve Regina, ossia la preghiera a Maria regina del cielo e la fa approvare dal Innocenzo II.
I Templari, inoltre, sono legati ab origine a Notre Dame de Sion, identificata, nella storiografia corrente, con Nostra Signora di Sion in Palestina, ma, come ho tentato di evidenziare nel mio: Tu sei Pietra, la Notre Dame alla quale si riferivano i Templari potrebbe non essere quella palestinese, ma quella di Saxon-Sion, nella Champagne, dove c’è una collina che Maurice Barrès ha celebrato con il suo romanzo: La colline inspirée e sulla quale è celebrato un culto mariano antico ed è stata edificata la basilica di Notre-Dame de Sion (Madonna nera). I Celti sulla collina avevano stabilito un tempo un alto luogo di culto a Rosmerta. Dopo la pax romana, i riti si volsero verso delle dee latine. L’arrivo del cristianesimo ha trasformato l’importante culto di una Dea in quello della Vergine Maria.
Tutte le cattedrali gotiche che si ritengono essere state edificate per conto dei Templari sono dedicate a Notre Dame e le principali cattedrali gotiche francesi disegnano sul territorio la riproduzione parziale dell’asterisma della Vergine. Inoltre, particolare non secondario, nel disegno che le cattedrali gotiche francesi dedicate a Notre Dame segnano sul suolo in corrispondenza dell’asterisma della Vergine, la Notre Dame costruita vicino a Châlon sur Marne corrisponde a Spica.Charpentier ne accenna a proposito della misteriosa chiesa di Notre-Dame de l’Épine, eretta nel XIV-XV secolo a strapiombo sulla Vesle, vicino a Châlon sur Marne, antica terra dei Celti catalauni.
“Notre Dame de l’Épine, stando a Luc Benoist, presenta la duplice e singolare caratteristica di essere stata costruita in aperta campagna, relativamente lontana da ogni centro, e di essere l’edificio più notevole della Champagne, naturalmente dopo Notre Dame di Reims”. 2
Una leggenda del 1400 narra della Vergine apparsa in un cespuglio di rovi in fiamme. (La Vergine tra le spine).
La planimetria della chiesa è prossima alle proporzioni di quella di Chartres, dove ricorre la frazione un ottavo (rapporto tra la larghezza della navata centrale e di quelle laterali, ecc.). Il pilastro trilobato è una croce celtica rovesciata, firma della Confraternita dei costruttori Figli di Salomone, legati all’Ordine del Tempio di Salomone.
Secondo Charpentier, “testi del XIII secolo provano, …, l’esistenza già nel 1230 di una chiesa con questa denominazione situata nel medesimo posto, costituito da un tumulo antichissimo. E anche il pellegrinaggio sembra abbia avuto origine in epoche estremamente antiche”.
La basilica divenne monumento storico nel 1840[2]. Nel 1998 è stata iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale dall'UNESCO con il titolo di "strade per San Giacomo di Compostela in Francia". Notre-Dame de l'Épine ha ispirato scrittori come Victor Hugo[3], Alexandre Dumas[3], Joris-Karl Huysmans, Paul Claudel e Paul Fort.
“Salvo rare eccezioni, dovute alla scomparsa successiva del nome – scrive in proposito Louis Charpentier – tutte le commende, o per lo meno tutti i gruppi di commende abbinate avevano nei dintorni una località spina”.1 Abbiamo, infatti e come esempio: Épinay, Pinay, L’Épinay, Épinac.
Il fatto che alle commende templari fossero abbinati luoghi-spina induce ovviamente a pensare ad un significato particolare della spina.
Per un gioco di parole (la lingua verde è fatta di omofonie, analogie, enigmi) che vale sia per il francese, sia per l’italiano, spina e spiga sono molto simili: épine ed épi. En épi è la pannocchia e spica è la stella più luminosa della costellazione della Vergine, che è rappresentata come una signora con una spiga in mano.
I Templari, come è noto, hanno la loro origine nella nobiltà francofona della Champagne e, pertanto, è ragionevole pensare ad un loro uso del gioco di parole tra épine ed épi.
Perché la Vergine?
Il periodo nel quale i Templari nascono e sviluppano la loro presenza e il loro ordine è contrassegnato dal recupero dell’eterno femminino, sia nella versione dell’amor cortese dei trovatori provenzali, sia nella versione del rinnovato culto della Vergine madre di Dio, dopo molti secoli obnubilanti del femminile. Bernardo di Chiaravalle, che ai Templari ha dato la Regola e che è in gran parte all’origine della loro nascita, compone il Salve Regina, ossia la preghiera a Maria regina del cielo e la fa approvare dal Innocenzo II.
I Templari, inoltre, sono legati ab origine a Notre Dame de Sion, identificata, nella storiografia corrente, con Nostra Signora di Sion in Palestina, ma, come ho tentato di evidenziare nel mio: Tu sei Pietra, la Notre Dame alla quale si riferivano i Templari potrebbe non essere quella palestinese, ma quella di Saxon-Sion, nella Champagne, dove c’è una collina che Maurice Barrès ha celebrato con il suo romanzo: La colline inspirée e sulla quale è celebrato un culto mariano antico ed è stata edificata la basilica di Notre-Dame de Sion (Madonna nera). I Celti sulla collina avevano stabilito un tempo un alto luogo di culto a Rosmerta. Dopo la pax romana, i riti si volsero verso delle dee latine. L’arrivo del cristianesimo ha trasformato l’importante culto di una Dea in quello della Vergine Maria.
Tutte le cattedrali gotiche che si ritengono essere state edificate per conto dei Templari sono dedicate a Notre Dame e le principali cattedrali gotiche francesi disegnano sul territorio la riproduzione parziale dell’asterisma della Vergine. Inoltre, particolare non secondario, nel disegno che le cattedrali gotiche francesi dedicate a Notre Dame segnano sul suolo in corrispondenza dell’asterisma della Vergine, la Notre Dame costruita vicino a Châlon sur Marne corrisponde a Spica.Charpentier ne accenna a proposito della misteriosa chiesa di Notre-Dame de l’Épine, eretta nel XIV-XV secolo a strapiombo sulla Vesle, vicino a Châlon sur Marne, antica terra dei Celti catalauni.
“Notre Dame de l’Épine, stando a Luc Benoist, presenta la duplice e singolare caratteristica di essere stata costruita in aperta campagna, relativamente lontana da ogni centro, e di essere l’edificio più notevole della Champagne, naturalmente dopo Notre Dame di Reims”. 2
Una leggenda del 1400 narra della Vergine apparsa in un cespuglio di rovi in fiamme. (La Vergine tra le spine).
La planimetria della chiesa è prossima alle proporzioni di quella di Chartres, dove ricorre la frazione un ottavo (rapporto tra la larghezza della navata centrale e di quelle laterali, ecc.). Il pilastro trilobato è una croce celtica rovesciata, firma della Confraternita dei costruttori Figli di Salomone, legati all’Ordine del Tempio di Salomone.
Secondo Charpentier, “testi del XIII secolo provano, …, l’esistenza già nel 1230 di una chiesa con questa denominazione situata nel medesimo posto, costituito da un tumulo antichissimo. E anche il pellegrinaggio sembra abbia avuto origine in epoche estremamente antiche”.
Fonti - https://silvanogabrieledanesi.org/2015/10/11/i-templari-e-la-spina/
Lettura consigliata - I misteri dei Templari (https://www.ibs.it/misteri-dei-templari-libro-louis-charpentier/e/9788833361338?queryId=13c22f77b7c3a0090737605cdd70e678)
I misteri della cattedrale di Chartres (https://www.ibs.it/misteri-della-cattedrale-di-chartres-libro-louis-charpentier/e/9788833360294?inventoryId=116078707&queryId=42035598969798362500e44aedb160e4)- Mihrem
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