Musica Celeste e frequenze
In un momento imprecisato compreso fra 250 e 300 milioni di anni fa una nota di frequenza bassissima rimbombò nel cosmo. E fra 250-300 milioni di anni dopo, un telescopio in orbita intorno a un minuscolo granello di roccia chiamato Terra ha osservato le onde d'urto di questa stessa nota propagarsi attraverso nubi di gas incandescente. Il sito era un buco nero supermassiccio situato nell'Ammasso di Perseo, il telescopio il Chandra X-Ray Observatory della NASA e la nota un Si bemolle!
La scoperta di Chandra avrebbe mandato in brodo di giuggiole Pitagora, l'eclettico genio greco, visto che, due millenni e mezzo dopo la sua morte, la sua impressione che esistesse un forte legame fra corpi celesti e musica ha infine trovato conferma. Pitagora fu probabilmente il primo a ipotizzare un nesso fra le traiettorie dei pianeti e la musica. Chiamò «armonia delle sfere» questa presunta musica celeste, e uno dei suoi maggiori ammiratori fu l'astronomo seicentesco Giovanni Keplero, che elaborò un insieme di principi matematici per dimostrare la bontà dei ragionamenti del filosofo greco. Nel suo libro del 1619, L'armonia del mondo (Harmonices Mundi), Keplero sviluppò la tesi secondo la quale i sei pianeti del sistema solare noti a quel tempo erano strettamente collegati dal punto di vista matematico e musicale.
Tratto da: Onda su onda. Dentro lo straordinario mondo delle frequenze
Artist: James McCarthy
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