Noosfera
Il termine noosfera indica la "sfera del pensiero umano" e deriva dall'unione della parola greca "nous", (che significa "mente"), e "sfera", in analogia con i termini " atmosfera" e "biosfera.
Nella teoria originale del geochimico russo Vladimir Ivanovic Vernadskij, la noosfera è la terza fase dello sviluppo della Terra, successiva alla geosfera (materia inani-mata) e alla biosfera (vita biologica). Così come la nascita della vita ha trasformato in maniera significativa la geo-sfera, così la nascita della conoscenza ha trasformato radicalmente la biosfera. A differenza di quanto affermato dai teorici dell'ipotesi Gaia (elaborata nel 1979 da James Lo-velock e Lynn Margulis) o dagli studiosi del cyberspazio, la noosfera, secondo Vernadskij, emerge nel momento in cui l'umanità, attraverso la capacità di realizzare reazioni nucleari, è in grado di trasformare gli elementi chimici.
Per il filosofo gesuita Pierre Teilhard de Chardin, la noosfera è una specie di "coscienza collettiva" degli esseri umani che scaturisce dall'interazione fra le menti umane.
La noosfera si è sviluppata con l'organizzazione e l'interazione degli esseri umani a mano a mano che essi hanno popolato la Terra. Più l'umanità si organizza in forma di reti sociali complesse, più la noosfera acquisisce consa-pevolezza. De Chardin sostenne, inoltre, che la noosfera sta espandendosi verso una crescente integrazione e uni ficazione che culminerà in quello che egli definisce Punto Omega, che costituisce il fine della storia. Alcuni studiosi hanno visto Internet come un processo che starebbe realizzando la noosfera.
Secondo de Chardin, l'esternalizzazione dei nostri sensi avrebbe creato ciò che egli chiamava la noosfera, ovvero un cervello tecnologico globale che sarebbe stata la direzione verso la quale si sarebbero orientati gli studi dell'agenzia scientifica del Pentagono Darpa.
Le idee di de Chardin ebbero molta influenza nel testo base «di riflessione» per la fondazione del Club di Roma.
Idee che invece furono contestate nettamente dal sociologo canadese Marshall McLuhan, il più grande teorico della comunicazione. Nel suo saggio "Galassia Gutenberg", lo studioso sostenne che il mondo stesse assumendo la forma di un computer, un cervello elettronico. «In questa nuova realtà, i nostri sensi si estenderanno oltre i confini dell'individuo, ma allo stesso tempo, il Grande Fratello, ovvero la sorveglianza pervasiva, ci penetrerà all'interno.
Se non fossimo consapevoli di questa dinamica, potremmo precipitare in uno stato di terrore, panico, simile a una società tribale con una totale interdipendenza e coesistenZa sovrapposta», mise in guardia McLuhan. E poi, riguardo la parola "evoluzione", il sociologo riteneva che fosse sbagliato presupporre che lo sviluppo dovesse necessariamente seguire un percorso prestabilito.
- Tratto da Welcome to 1984 - Inchiesta sulle prigioni a cielo aperto denominate “città intelligenti” di Franco Fracassi
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