RIGHE CHE POSSO AVERE SCRITTO E PERDUTO VERSO IL 1922

Silenziose battaglie del tramonto
in periferie ultime,
sempre antiche sconfitte di una guerra nel cielo,
albe rovinose che ci arrivano
dal fondo deserto dello spazio
come dal fondo del tempo,
neri giardini della pioggia, una sfinge di un libro
che io avevo paura di aprire
e la cui immagine ritorna nei sogni,
la corruzione e l'eco che saremo,
la luna sopra il marmo,
alberi che si innalzano e perdurano
come divinità tranquille,
la mutua notte e l'aspettata sera,
Walt Whitman, il cui nome è l'universo?,
la spada coraggiosa di un re
nel silenzioso letto di un fiume,
i sassoni, gli arabi e i goti che,
senza saperlo, mi generarono,
sono io quelle cose e le altre
o sono chiavi segrete e ardue algebre
di ciò che non sapremo mai?




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