Desiderio di desertico silenzio

Questa è una mia pura essenza, Arco.

Ho materializzato il mio destino, su quello squallido tavolo giallo.
Segni e simboli che con gli anni di crepe si sono svelati lentamente
E si sono fatti spogliare, come una desertica ninfa
Che da sotto la sabbia esce per farsi togliere l’abito di stelle.
Pianti ed eterne serate malinconiche, amabili come l’aria!
Respiro il suono del silenzio che mi nutre di quel nulla profondo
Di cui ho capito aver bisogno, nulla e vuoto in ventri fertili
Per la creazione e il sacrificio del mondo, uovo che si rompe e luce che esce.

Musica di chitarra accompagnatrice, triste ma solo perché
La tristezza è l’unica cosa che comprende il volere divino.
Senza di essa la nullità cosmica rimane solo morta, priva di soffio.
Musica che, come Virgilio, accompagna il ricolmo cuore
Dell’artista che con la sua visione si è spinto tanto distante.

Ha raggiunto il piazzale sabbioso e roccioso, in cima al mondo,
dinnanzi all’arco di roccia, occhio veggente, portale di accesso.
Ecco il piazzale del tutto, a destra l’infuocato occhio
E a sinistra la costante tempesta di fulmini, purpurea e minacciosa.
Profumo di Grand canyon, di sabbia, di roccia antica e di comprensione.
Ecco il punto in cui il sogno esiste in assoluta beatitudine.

Seduto sull’orlo del sacro precipizio contempo tutti i trascorsi
Rimembro tutti i sacrifici, tutte le glorie e tutte le storie.
Sono ancora lì, sempre lì, luogo fertile che sempre mi darà riparo.
Il mio amato tramonto che scalda la mia amata roccia
Che un giorno toccherò e assaporerò con lo sguardo bramoso.

Sono giunto in cima alla montagna rossastra, formata da terra e sabbia
Rossa per il sangue del passato e per il sole come occhio di giudice.
Scalo con le mie mani l’antica roccia dell’Arizona
Che solo lei può capire la mia innata malinconia.
Scalo con le mie rugose mani fino ad arrivare in cima,
ecco ora lo spiazzo del tutto, il luogo in cui lacrime e fulmini danzano
e danzano anche silenzio e suono, vento e stasi,
leggende e oro, archi e gravità,
impossibile e possibile, dimensioni e realtà.
Prima di stendermi su quella dolce valle di cui sono innamorato
Ascolto il suono creatore di quell’aquila lontana da una parte
E del fulmine minaccioso dall’altra, oh amabile destino…

Ricerche, Arches Valley, Monument Valley, Grand Canyon,
Phoenix, Nevada e Arizona. Chitarra e villaggi, deserti e anime.

r56e, 18565

- Mihrem



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